Storie di Donne

Donne che hanno scelto di partecipare ai webinar e ai laboratori di Scrittura Senza Censura. Donne che hanno scelto di raccontarsi senza più timori e nessuna paura.

Raccontarsi è un atto creativo, raccontarsi è un gesto ribelle, e per essere ribelli serve il coraggio di perdere la corazza che ci tiene al sicuro, è come denudarsi ed esporre la nostra pelle, con il rischio di sentire freddo o troppo caldo, di essere graffiate ma… anche accarezzate.

Già, accarezzate, con i webinar e i laboratori di Scrittura Senza Censura abbiamo imparato che esporsi ci libera, che non è pericoloso come pensavamo, abbiamo scoperto che raccontare la nostra storia è come tornare a respirare dopo l’apnea.

Esporre la propria pelle fa paura ma ci permette di sentire tutto, e di capire come vogliamo essere accarezzate, abbracciate e amate. Cominciando a farlo da sole, senza aspettare nessuno. Trasformando le sensazioni in storie da condividere, in poesia, in parole d’amore…

Il mio gioco preferito è quello della conoscenza che non ha fine, che fa trepidare per la scoperta dell’ignoto, che fa guardare ogni cosa come nuova, pulita, viva.
Cronaca coraggiosa e irriverente, di certo non politically correct, di un grande non amore...
Sei ancora in bilico tra la vecchia e la nuova te. La tua amica scrittrice ti dice da un po’ che è ora di accettare la tua parte strega e metterla d’accordo con la tua parte razionale. Nessuna è migliore dell’altra. Sono tutte e due te.
Anima, ho bisogno che tu mi aiuti a rivivere la mia vita con i tuoi occhi ed il tuo punto di vista. Che mi aiuti a capire come le persone che ho amato e che amo, ma che mi hanno abbandonato o fatto soffrire, mi abbiano anche aiutato ad evolvere, come dici tu. E se tra queste, c’è qualcuno che ritornerà quando sarò pronta.
Scrivere mi ha permesso di volare tra le miriadi di stelle, di piangere lacrime appese a migliaia di occhi, che dal cielo ci guardano e di intingervi la mia penna con l’inchiostro delle maree per creare da esse un fiume di poesia...
Con te, libero da ogni obbligo, voglio assaporare le note più dolci e soavi dell’estasi; voglio essere portato nell’oblio totale dove io possa annullarmi e piacevolmente rinascere
“Perche’ prendere quell’autobus?” Si era chiesta più volte. “Perche’ andare in aeroporto?” “Per volare dove?”
Ero da sola, nuda, esaltata e felice, un tutt'uno con il temporale che complice copriva i miei vocalizzi e i singhiozzi. La notte come un sipario mi avvolgeva...
Ci hai dedicato tempo prezioso, energie magnetiche, danze rituali, parole ironiche...
È trascorso qualche anno da quel momento. Ho imparato a conoscere meglio il mare. Ora capisco quando è in subbuglio o agitato e allora mi faccio da parte, lo osservo silenziosa...
Non so con certezza dove vanno a finire le bolle di sapone, ma so che possono arrivare lontano, qualsiasi sia la loro destinazione...
Arrivata a casa pulii frettolosamente la polvere, feci scattare le arrugginite serrature, al suo interno c'era...

Crea la tua formula magica!

Scarica gratis l’Esercizio delle 9 Parole e ricevi gli aggiornamenti sulle attività di Scrittura Senza Censura.