E’ molto che non ci sentiamo, e forse non ci sentiremo mai più. Ero quasi certa di averti dimenticato sai? Di aver capito che tra noi non potrebbe mai funzionare, come vent’anni fa, come l’anno scorso. Ero giunta alla conclusione che siamo stati destinati ad incontrarci per risvegliarci e poi abbandonarci, andando ognuno per la sua strada, come due rette spezzate che a volte si incontrano, ma che non sono destinate a percorrere lunghi tratti fianco a fianco. Sarebbe bello che queste rette si trasformassero in linee curve che si intrecciano e si allontanano, si intrecciano e si riallontanano, a formare una lunga elica di incontri certi e ravvicinati. Ma non è stato così per noi. Eppure sei l’unico uomo che ho amato davvero. L’unico in cui ho visto le parti migliori di me, con cui mi sono sentita libera di essere me stessa, fuori dal tempo e dallo spazio… come in un miraggio.
Te l’avevo detto che non ero pronta, anche se tu mi dicevi che la ero.
Mancava il passaggio tra il dire e il fare, e non è cosa da poco. Ho letto molti libri, ho imparato un nuovo modo di vedere il mondo, ho frequentato corsi, ho lavorato su di me come meglio ho potuto, e ho capito tante tue affermazioni, con il tempo. Perché tu eri sempre un passo avanti a me, e io cercavo di inseguirti, di imparare da te, ma tu non sprecavi parole per aiutarmi. Ecco, io ci ho provato, e sono orgogliosa del mio cammino, anche se non è ancora finito. Anche se ho ancora paura, senza di te al mio fianco. Vorrei avere il coraggio di essere sempre quella che riesco ad essere con te, di rinunciare alle mie sicurezze che a volte mi sembrano una gabbia che mi ripara dai pericoli e offre rifugio e sostentamento … alla mia parte fisica… ma alla mia anima? Non è stare nella gabbia che dà nutrimento alla mia anima. Sei tu, e le persone come te che mi hanno insegnato una nuova coscienza, e mi hanno mostrato che non è impossibile.
Ma io non sono ancora pronta, anche se tu mi dicevi che la ero.
Vorrei che tu tornassi, e mi prendessi per mano, e mi rassicurassi che non mi lascerai più e che ce la faremo insieme. Che per ogni cosa che sarò capace di lasciare andare ci sarà qualcosa di meglio ad attendermi, ma se non faccio spazio nella mia vita le novità non riusciranno ad arrivare. Vorrei che mi abbracciassi perché ho tanto freddo in questi giorni, e tu sei caldo ed accogliente. Vorrei sfogare la mia rabbia e le mie frustrazioni con te, perché con la tua calma e la tua gentilezza troveresti il modo di farmi sorridere e stare bene lo stesso. Vorrei guardarti negli occhi e vedere l’amore incondizionato che io provo per te, che ho confessato alla luna e spero che te lo rifletta ovunque tu sia. Perché nessuno mi è mai entrato dentro come te, e non importa se sei qui con me o non tornerai mai più, fai parte di me comunque.
Non sono ancora pronta, anche se tu mi dicevi che la ero.
Quando ti sei allontanato di nuovo da me la mia mente ha compreso che era giusto così, ma il cuore ha sofferto. La mia anima si è sentita andare alla deriva, ha perso il suo faro. Con te mi sentivo a casa, ovunque fossimo. Con te non mi sentivo mai in pericolo, mi sentivo capace di affrontare le mie paure con te al mio fianco. E’ questo che ti è sfuggito. La sicurezza che vedevi in me, la tiravi fuori tu. L’orgoglio, l’entusiasmo, la gioia di vivere, il godimento della bellezza di ogni piccola cosa… con te era diverso… mi vedevi come te, ma non era vero.
Te l’avevo detto che non ero pronta, anche se tu dicevi che la ero.
Avrei voluto cercare insieme a te una maggiore consapevolezza, lavorare sulle nostre paure e i nostri blocchi, aiutandoci a vicenda e sorreggendoci l’un l’altro. Non come maestro e allieva, ma come individui che hanno intrapreso lo stesso percorso, anche se da punti diversi. E hanno tanto da dirsi, tanto da darsi. Reciprocamente e incondizionatamente. Invece mi hai lasciato da sola nel mio cammino, a crescere in tua assenza invece che in tua presenza. Perché? Se è vero che decidiamo la nostra vita prima di incarnarci perché ho scelto questo cammino senza di te? Per insegnarmi cosa che non avrei potuto imparare con te? Come ho fatto a decidere di incontrarti, perderti, rincontrarti, riperderti, provando emozioni così forti? E’ questo il modo che ho scelto per sentirmi viva in questa vita? Questi brevi momenti ho pensato fossero sufficienti a darmi la forza per affrontare tutti i problemi, le malattie, gli ostacoli che ho incontrato?
Certo, ho conosciuto altre persone che mi hanno accompagnata in questo cammino… mi hanno cullata, educata, nutrita, consolata, emozionata, ma nessuno mi ha dato quello che mi hai dato tu, mi ha trasmesso un’energia così forte e mi ha fatto sentire così viva e bella come hai fatto tu.
Non starò qui ad aspettarti in eterno, no. Non so se ci sarà ancora un incontro tra di noi in questa vita, e comunque vada so che ho una strada da percorrere, con o senza di te. Aspettarti non serve, la vita è movimento, non attesa. Iniziare a fare un passo, in qualsiasi direzione, è la prima cosa da fare quando non si sta bene dove si è. Ma ci sono tante possibilità che a volte non vediamo solo perché pensiamo di trovare le risposte nel posto sbagliato. A volte le risposte non vanno cercate affatto. Basta fare la domanda, e aspettare che la risposta arrivi nel modo più originale possibile… per me una volta è arrivata dalla marca di un affettato.
Per questo chiedo all’universo una cosa sola, e resto in ascolto: quale passo è giunto il momento di compiere adesso per essere davvero pronta?
Simona