Bianca ha vent’anni quando sogna la Grande Madre, che le promette l’amore. E lei si vede con una coroncina di fiori in testa, i lunghi capelli biondi, un profumato bouquet di mughetti in mano, il lungo abito di voile e pizzo, che cammina sorridendo radiosa verso il suo Amore.

Sorride al risveglio, spensierata, mentre prende il suo zaino per andare all’Università. Non conosce ancora l’uomo che sarà il suo sposo, nemmeno in sogno lo ha visto. Quello che sa dell’amore è quello che ha letto nei libri o visto nei film. Impossibile e struggente come in “Shakespeare in Love”, passionale e proibito come in “L’Amante di Lady Chatterly”, rivelatorio e a lieto fine come in “Dirty Dancing”, perverso e catartico come in “Cime tempestose”. Quale storia d’amore avrebbe scritto lei?

Da quel giorno aveva iniziato a cercare un indizio in ogni ragazzo o uomo che incontrava, in ogni nuovo incontro, per capire se era quello giusto, quello della promessa. Iniziò a non perdere nessuna occasione, ogni volta pensando che fosse quella giusta. C’era stato lo straniero dallo sguardo profondo, l’intellettuale dal corteggiamento lusinghiero, il bravo ragazzo dagli occhi buoni e le intenzioni serie, lo spirito libero dal carisma magnetico. Amori diversi, profondamente diversi… ma dopo vent’anni era di nuovo sola.

Si sentiva disorientata… dove aveva sbagliato? Perché non era arrivato l’Amore promesso dalla Grande Madre? Guardava la sua pelle, le prime righe, qualche macchia, un velo di tristezza sul volto. Sentiva che la sua forza vitale era sopita. Poi capì.

Aveva cercato per vent’anni nella direzione sbagliata. Aveva guardato fuori anziché dentro. Credeva di dover far entrare Amore nella sua vita quando invece doveva emanare Amore da dentro di sé, dove era sempre stato. La sua pelle, confine materiale di separazione e contatto con l’Universo, non era involucro di contenitore vuoto ma mezzo di comunicazione e di contenimento di tutti i suoi talenti e delle sue capacità. Non aveva nulla da cercare fuori, ma da dare. Nulla da imparare, solo da riconoscere dentro di sé specchiandosi all’esterno. Non doveva cercare Amore, ma condividere l’Amore che era.

Sorrise, e pianse. Aveva frainteso il messaggio della Grande Madre, ma aveva fatto esperienza. Non aveva perso tempo, nulla era stato vano. Ora ne era consapevole. Era pronta a guardarsi dentro, e a specchiarsi nel mondo che, ora sì, poteva solo riflettere che era davvero.

Simona Argiolas

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