Forza non ha molta memoria della sua vita passata, soprattutto della sua infanzia; ricorda solamente che in origine il suo vero nome era Lucilla. Inoltre, la sua nascita è iniziata a 30 anni, e Forza ricorda di essere nata, ma forse sarebbe meglio dire rinata, esattamente a 30 anni: un’età effettivamente già avanzata, ma per molti aspetti anche speciale. Così, a un certo punto della sua vita decise che il nome Forza la rappresentasse maggiormente e fosse quindi più adatto alla sua indole.
Della sua vita passata, Forza, ricorda solamente i suoi meravigliosi e amati boschi sacri, dove ha sempre vissuto da sola, anzi con i suoi altrettanto amati e fantastici gatti, creature un po’ magiche che l’hanno da sempre accompagnata nei suoi viaggi. Nei boschi in cui viveva, vi erano inoltre diverse altre creature selvatiche che le tenevano compagnia: uccelli di varie specie, ricci, scoiattoli, caprioli, tassi e qualche volpe. In particolare, considerava i suoi amatissimi gatti come una vera e propria famiglia, e vi era tra di loro un grande affetto non verbale e un grande rispetto reciproci: tutto il resto, anche le differenze non contavano.
Così Lucilla Forza si perdeva spesso nei suoi pensieri, guardando e osservando in silenzio il mondo che la circondava, e respirando il più possibile la vita all’interno dei suoi adorati boschi.
Tuttavia, un giorno Forza decise di uscire dalla sua dimora in cerca di nuove esperienze, perché si rese conto di averne bisogno, e scoprendo così in questo modo che là fuori vi erano anche altri luoghi, alcuni molto diversi dal suo, tra cui un villaggio che aveva attirato la sua attenzione e che aveva iniziato così a visitare incuriosita dalle case che vi aveva trovato e dalle persone che ci vivevano con modalità completamente differenti dal suo stile, e con bisogni addirittura diversi da suoi.
Ora, in questo villaggio viveva anche un uomo che lavorava amorevolmente la sua terra, accompagnato, a sua volta, da alcuni gatti. Il suo nome era Leone, e Forza Lucilla ne fu presto attratta.
Il suo vivere e il suo lavoro erano spesso duri, anche perché non aveva tutti gli attrezzi necessari ad alleviare parte della fatica fisica quotidiana, così Forza Lucilla decise di fermarsi e di aiutarlo nel suo lavoro e nelle sue attività quotidiane, e questo fino a quando non se ne innamorò. Decise allora che avrebbe vissuto per un po’ di tempo assieme a Leone, anche se in cuor suo una parte molto intima e nascosta di Lucilla sapeva che la sua missione di vita, così come la sua anima, erano e rimanevano indissolubilmente legate ai luoghi della sua nascita, i boschi sacri della Valle del Sole, dove Primavera regalava ogni anno delle meravigliose fioriture magiche di fiori conosciuti con il nome Speranza di Luce, una particolare specie di fiori con poteri curativi.
Nonostante tutto, quello che aveva visto nel mondo là fuori la attraeva, soprattutto le persone che aveva incontrato, tra cui Leone. Inoltre, queste stesse persone avevano spesso bisogno di aiuto, avevano bisogno del suo aiuto, e forse anche una parte di lei aveva tutto sommato bisogno a sua volta di loro. Aveva infatti scoperto un lato del mondo bisognoso, e così molte delle persone che incontrava avevano quasi sempre bisogno della sua presenza, anche se in maniera differente gli uni dagli altri. In fondo, anche Forza era ancora in cerca di una nuova sé, come se avesse bisogno di riscoprirsi o di ritrovarsi.
Ha così inizio la sua avventura: uscendo e sperimentando, sempre pronta e disponibile a fare qualcosa per gli altri, tranne che per se stessa, ma curiosa comunque di vivere un altro lato del mondo, nonostante con la mente tornasse ciclicamente sempre al suo principio, all’inizio di tutto, all’inizio di se stessa.
A questo punto, molti si chiederanno se Lucilla Forza avesse mai cercato il suo passato. E in effetti, Forza, aveva anche provato varie volte, e a più riprese, a ricostruire il suo passato cercando di capire se ne avesse uno, e se avesse mai avuto una vita prima della sua nascita a trent’anni.
Durante questa ricerca aveva fatto tanti viaggi e visitato luoghi diversi tra loro, ma non aveva mai trovato nulla di concreto. Tuttavia, le era sempre rimasta una sensazione di non completezza, come se la strada da percorrere fosse ancora lunga e ignota. Non sapeva bene cosa la aspettava in futuro o cosa le riservasse ancora la vita, ma aveva smesso di preoccuparsene. Aveva infatti deciso di godersi il viaggio, senza troppe ansie inutili e senza forzature: pazienza e perseveranza l’avrebbero aiutata nel percorso. E poi aveva sempre al suo fianco Stella, la sua guida invisibile ma sempre presente, fin dalla sua nascita, e quindi non aveva nulla di cui preoccuparsi veramente, e anche se non aveva ancora trovato quello che cercava. E poi, perché preoccuparsi?!?! Forse la vita è in fondo una continua ricerca di sé, e potrebbe anche essere che questa ricerca non finisca mai, o forse in alcuni casi è semplicemente lunga e tortuosa. Comunque sia, bisogna prenderla come viene e godersi tutto il viaggio.
Uno degli hobby preferiti di Lucilla Forza, oltre ad aiutare gli altri, era quello di fantasticare: amava tantissimo immaginare e creare con la mente situazioni, luoghi, ambienti, persino storie. Così, un giorno iniziò a immaginare e a fantasticare la sua vita a cinque anni. Si sforzò di immaginare se stessa a un’età inferiore a quella in cui era nata, ma la cosa curiosa era che anche sforzandosi, si immaginava o comunque finiva sempre con l’immaginarsi all’interno di un bosco circondata da alberi, fiori e creature selvatiche di ogni tipo, e tra cui naturalmente e immancabilmente erano sempre presenti anche i suoi gatti. L’unica differenza che riscontrava nelle sue visioni immaginarie era l’età: erano infatti tutti più piccoli, o cuccioli, e con ali leggere che aiutavano sia lei che i suoi gatti a volare da un luogo a un altro agilmente. E in questa sua immaginazione non vi erano troppi pensieri, e non si pensava neanche troppo ai problemi degli altri, perché nella sua visione Lucilla Forza a cinque anni aveva anche una bacchetta magica che la aiutava a portare leggerezza e calore al mondo bisognoso che la circondava, ma che risiedeva fuori dai suoi boschi.
Mentre con Leone si immaginava un percorso e un’avventura ancora lunghi, dove sperimentare assieme e condividere luoghi, situazioni, emozioni e anche difficoltà. Si immaginava una casa nuova con un grande giardino fiorito e un po’ incantato, che le ricordasse i suoi boschi natali.
Quello che successe dopo quest’ultimo pensiero e questa immaginazione fu sorprendente. Iniziò a riflettere e riflettere, pensare, immaginare, e ancora immaginare, e così alla fine decise che avrebbe messo in pratica quanto aveva immaginato, e che questo sarebbe stato proprio il loro progetto, un progetto importante da raggiugere assieme unendo forze e intenti. Si mise quindi subito all’opera.
La sua famiglia nel bosco, la sua origine, continuavano comunque a mancarle, come un sottofondo un po’ malinconico, ma poi c’erano i suoi adorati gatti che all’improvviso si palesavano e la andavano a trovare di sorpresa, anche sotto vesti differenti, ricordandole che in realtà non era mai veramente sola e che la sua famiglia era sempre lì con lei e al suo fianco, non la abbandonavano mai veramente, quindi non doveva preoccuparsi troppo, ma portare avanti il suo viaggio e il suo progetto. Loro non l’avrebbero mai abbandonata veramente, e l’avrebbero aiutata e guidata assieme a Stella nel momento del bisogno. In fondo erano gatti magici i suoi…È per questo che Lucilla Forza sapeva con fermezza che un giorno avrebbe fatto ritorno alla sua dimora magica, e questa certezza la aiutava a non concentrarsi troppo sulla malinconia, permettendole di assaporare e godere del viaggio che aveva scelto di intraprendere per conoscere meglio il mondo, e con esso anche una parte di se stessa.
Buon Viaggio Lucilla Forza!
Sonia