Elio e il Tempio della Luna

Era giunto il momento che ELIO si palesasse apertamente!

Tutto era pronto, tutto fino a quel momento era stata una preparazione alla sua chiara manifestazione.

ELSEA, la grande Sacerdotessa del Tempio della Luna, era ancora presente in tante donne che inconsapevolmente custodivano il suo segreto.

Ma, andiamo con ordine. ELSEA era una sacerdotessa che viveva ad Alchèmia, antica cittadina situata sulle coste del mar Jonio. Conosceva molto bene le arti mediche legate ai cicli della luna. ELSEA era molto alta, bellissima, aveva un’aria magica e dotata di notevole saggezza; i suoi occhi sprigionavano un’energia particolare che solo a guardarla ti portavano in uno stato di grazia e benessere.

Un giorno approdarono sulle coste di Alchèmia alcuni barbari che non curanti della sacralità e della magia di quel luogo la saccheggiarono.

Riuscirono ad entrare nel Tempio della Luna perché una sacerdotessa venne meno al giuramento e tradì ELSEA, cosicché, il Tempio della Luna divenne un grande rogo, le sue fiamme arrivarono fino alla luna dove Elsea nel suo principio femminile trovò dimora.

Le ceneri del Tempio della Luna si dispersero su tutta la terra diventando fertilizzante per il mondo vegetale. La Natura divenne così depositaria di una vibrazione particolare. Essa conteneva il principio maschile di ELSEA il cui nome era ELIO.

ELIO tramite la sua vibrazione era capace di risvegliare in alcune donne le forze alchemiche che governavano i principi delle arti mediche legate alla luna. ELIO sapeva agire come una chiave e nel momento in cui trovava la serratura giusta, ELSEA, rinasceva in ogni donna.

Ma torniamo ad Alchèmia, ricordate la sacerdotessa che tradì ELSEA?

Il suo nome era MAREA, lei aveva il compito di governare le acque del mar Jonio. Quel giorno che venne meno al giuramento e tradì ELSEA si trovava in compagnia di un uomo del luogo di cui si era perdutamente innamorata, e si dimenticò delle acque del mar Jonio lasciando via libera ai barbari di poter assediare Alchèmia.

MAREA da quel momento non ebbe più pace, il rimorso di essere stata l’artefice della distruzione del Tempio della Luna la portò a vagare per mari e per monti. Aveva perso ogni privilegio, aveva perso ogni potere, aveva perso la stima di se stessa e soprattutto chiuse il suo cuore. L’amore per un uomo l’aveva portata a perdere di vista se stessa. Cosa poteva fare per ricostruire il Tempio della Luna e ridare vita ad Alchèmia?

MAREA sapeva perfettamente che quella magia e quel sapere alchemico non erano completamente distrutte ma andavano ricercate e sapientemente ricostruite. Solo così poteva rinascere il Tempio della Luna.

Il ricordo di quella magia viaggiò per secoli e secoli nelle donne di Alchèmia finché una bimba di nome MARELIA si sentì come investita di un compito di cui non comprendeva né il contenuto né il significato ma capiva che, solo stare nella gioia, la portava in un altro mondo.

MARELIA viaggiò molto ed era sempre alla ricerca di cose nuove, di cose magiche, di tutto ciò che potesse rendere meraviglioso e gioioso l’essere umano. Lei era giocosa e sempre sorridente, aveva incontrato ELIO molti anni prima ma lei non ne era consapevole. Fu così che ELIO ad un certo punto decise di palesarsi e, conoscendo la natura curiosa di MARELIA, la condusse ad iscriversi ad un laboratorio di scrittura evocativa.

Fu durante questo corso che MARELIA capì che ELIO era sempre stato con lei e che l’aveva guidata a raccogliere antichi saperi e formule magiche.

MARELIA in un primo momento si arrabbiò con ELIO perché avrebbe voluto sapere della sua esistenza fin da subito, ma poi capì che ELIO era rimasto in silenzio perché MARELIA potesse vivere pienamente le sue trasgressioni, i suoi ritmi, le sue passioni.

Passioni… Passioni… Ma che fine avrà fatto MAREA vittima della sua stessa passione?

MAREA aveva perso l’amor proprio, ma aveva anche perso il ricordo di quella passione verso GILDO che l’aveva risvegliata a sapori inconsueti e meravigliosi. MAREA stanca e stremata per il suo peregrinare tornò ad Alchèmia e lì si adagiò su uno scoglio. Si tolse le scarpette color luna che GILDO le aveva fatto su misura e si lasciò prendere e trasportare dalle onde del mare.

Tutte le notti MAREA riemergeva dalle acque cristalline del mar Jonio e curava le sue ferite con nettare di luna. Ad un certo punto si ricordò di GILDO e della grande passione che li aveva legati. MAREA si diresse allora verso lo scoglio dove aveva lasciato le sue scarpette color luna ma… al posto delle scarpette vide un faro spento.

GILDO l’aveva cercata per mari e per monti e quando stanco del suo peregrinare tornò ad Alchèmia si diresse verso il mare. Adagiate su uno scoglio vide le scarpette di MAREA, il cuore di GILDO sussultò, gridò il suo nome… MAREA … AMORE MIO SONO QUA!

GILDO tutte le sere, con una lanterna in mano, si dirigeva verso lo scoglio e chiamava il suo AMORE rivolgendosi alla luna e questa lo inondava di raggi argentati.

MAREA aveva sentito il richiamo di GILDO e quando arrivò vicino allo scoglio e vide il grande faro spento capì subito che quel faro era GILDO che l’aveva attesa per anni e anni.

MAREA che ormai aveva ritrovato se stessa e le arti mediche delle fasi lunari cominciò ad avvolgere con le sue acque argentee l’intera torre. La luce della torre si accese. Si erano ritrovati. GILDO e MAREA continuarono ad amarsi nelle notti di luna.

Ad Alchèmia tornò la magia e tutti gli abitanti furono come posseduti da una energia nuova, amorevole e magica.

Su uno scoglio c’era un faro luminoso avvolto da acque argentee dove le donne si recavano per curare le loro sofferenze.

Si raccontano tante leggende su quel luogo ma quella che maggiormente le donne amano è immaginare che, su quello scoglio, ci fosse un Tempio dedicato alla Luna.

Ancora una volta ELIO, silenziosamente, a passo di Luna manifesta la sua FORZA, affinché tutte le donne possano riconoscere dentro di se l’energia e la luce che le anima rendendole magiche.

GRAZIE ELIO!

 

IELASI MARINA ELISA

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Una risposta

  1. Grazie Marina per questa bellissima storia alchemica. Una piacevolissima manifestazione di un altro tuo talento che non conoscevo. Un abbraccio affettuoso.

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